martedì 5 luglio 2016

Cocca di papà

Sarà banale, ma "figlia piccola" è un capolavoro.

Ovvio, lo dice il 99% dei genitori parlando dei propri figli, ma questa volta credo di essere abbastanza oggettivo.
La primogenita è stato un grande dono per noi, quasi un miracolo. Cercata per anni, arrivata dopo un momento turbolento, e forse solo quando veramente noi futuri genitori eravamo finalmente pronti.
Era per definizione una meraviglia, e quindi era normale vederla così bella, simpatica, intelligente.

Quando abbiamo saputo dell'arrivo di sua sorella, a tutti e due è preso un po' di sconforto: era impossibile fare di meglio, o anche solo ripetere una meraviglia del genere. 
Invece lei è arrivata nel migliore dei modi, con un parto bellissimo fatto in casa, è cresciuta benissimo rivelandosi una bambina bella e simpatica.
Molto diversa da sua sorella, che secondo me ha una bellezza che nasce anche dal suo carattere particolare, da un fascino interiore che si unisce e rafforza quello esteriore.
La piccola invece è bella perché tenera e pacioccosa, sempre sorridente e allegra.

Poi ormai è diventato innegabile: stravede per suo papà!

Che sia con la mamma, con le nonne o chi altri, non appena mi vede si illumina e si sbraccia nella mia direzione.
Che la cosa sia chiara a tutti, lo dimostra mia suocera, di solito sempre pronta a dire che i bambini di casa - e specialmente le mie figlie - stravedono per lei, vogliono solo lei, con lei fanno tutte le prime cose, a malincuore quando avvengono queste dimostrazioni di affetto mi porge la piccola, dicendo con finto entusiasmo che "lei vuole subito papà".

E poi la prima parola che ha imparato a dire è proprio papà, ormai è ufficiale e chiarissimo.
Mi vede, e comincia a dire pa-pà pa-pà gattonando tutta allegra verso di me.

La cosa che ogni volta mi sorprende, è come l'amore per la più grande non sia per niente sminuito da tutto questo.
L'amore non si distribuisce un po' per una, ogni figlia aumenta quello che è in te, non togliendo niente a nessuno ma portando solo qualcosa in più nella tua vita.

Con lei il rapporto è ovviamente diverso, più di sfida, quasi come dovessimo corteggiarci e conquistarci ogni volta.
Ma la cosa a me piace, e quando la conquista è avvenuta, le dimostrazioni di affetto riempiono ancora più di soddisfazione.

Ieri sera si parlava di passare il week-end in montagna, in vista di una festa a noi cara presso un santuario a 2000 metri, e io dicevo che mi sarebbe piaciuto andare su in tenda.
La più grande si è illuminata, dicendo che vorrebbe tanto andare in montagna con me e dormire in tenda.
Sembrerà una cosa da poco, ma per me sono state importantissime da bambino le gite in montagna con la tenda insieme a mio padre. Sono tra i ricordi più belli che ho, e mi piacerebbe che le mie figlie ne avessero di simili.


Comunque questo è anche il mese delle corse di paese! Siamo padri-runner o no???

Giovedì scorso ho fatto una bella prestazione in una 7 km mista asfalto-sentiero, chiudendo 21° con una media vicino ai 4'30.

Stasera corsa simile nel mio paesello, forse più veloce ancora e dove devo puntare a scendere sotto i 4'30.

Venerdì gara a staffetta bici-corsa, su percorso corto ma difficile, quasi una pista da cross, pieno di salite e discese nella terra che spezzano il ritmo e chiedono tanto ai muscoli.

Domenica poi gara in salita (Il santuario di cui si parlava prima) di 7 km per 800 metri di dislivello.
Quest'anno è il mio 36° anniversario di quella salita, e devo onorarlo al meglio.


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