mercoledì 20 novembre 2019

Nubi nere sul week-end (nero)

Questa domenica a Torino si disputava LA MEZZA CHE VALE, classica mezza maratona cittadina nel parco del Valentino sulle rive del Po.

Io da settembre mi ero programmato di dedicare gli ultimi mesi dell'anno all'asfalto e a migliorare un po' il ritmo di base, concludendo poi con la suddetta maratonina.

Invece?
Invece no, ovvio.

Giovedì sera ho accusato una leggera stanchezza e un principio di mal di gola. Ventiquattr'ore dopo avevo 39,4 di febbre e deliravo nel letto.

Era un week-end bello pieno: venerdì sera un aperitivo tra colleghi e poi una cena tra vecchi compagni delle medie; sabato la prima partita di mini-basket di Nipote Grande; domenica gara e poi di sera cena annuale con tutta la famiglia.

Si è salvata solo la cena finale... che tra l'altro, come sempre, è stata un disastro, quindi questi maledetti batteri hanno infierito fino all'ultimo liberandomi giusto in tempo per sorbirmi la serata e poi tornare al lavoro il giorno dopo.

Inoltre pioveva, faceva freddo, e come d'abitudine io e mia moglie abbiamo litigato (Va a finire sempre così quando sono ammalato! Lei si infastidisce con me...)

Una vera merda, parlando eufemisticamente.

Odio stare male, odio prendere medicine.
Vorrei capire perché da qualche hanno mi è tornata, come quando ero bambino, questo debolezza alle tonsille.
Sicuramente arrivo da un periodo di calo fisico e mentale, un generale momento di travaglio e difficoltà che mi porto dietro da settembre almeno.
Vorrei credere che questo exploit sfogato a livello fisico segni il raggiungimento di un fondo, e mi dia il via per risalire e riprendermi.

Ripresa che deve per forza passare da questa maledetta mezza maratona... ce ne sarà una a breve nelle vicinanze?





martedì 12 novembre 2019

Il Paradiso del Trail



Un paio di settimane fa, approfittando dell'ultimo colpo di coda di un autunno quasi estivo, abbiamo organizzato una bella escursione con le bimbe e un gruppo di amici.


Il capitolo "Bimbe e Montagna" è ormai una
saga dolorosa... A 7 e 4 anni credo sia normale non avere la passione per le camminate, però il grado di pigrizia raggiunto dalle due streghette credo sia ben superiore alla media, e di certo è esaltato dalla loro perfetta alleanza antisportiva.
Per fortuna la presenza di una loro amichetta (compresa tra loro come età) ci ha permesso di fare una bella passeggiata di un paio d'ore senza particolari crisi, anche se la distanza percorsa è stata ovviamente poca.


In ogni caso, il luogo in cui ci trovavamo reputo sia un vero e proprio paradiso per il trail-running.

La Valle Stretta-Vallée Etroite, è un vero gioiello delle Alpi.

Le montagne di questa zona hanno tratti dolomitici particolari, e sembra davvero di essere stati catapultati all'improvviso in Alto Adige.
La valle è un naturale proseguimento della conca  di Bardonecchia, e nonostante sia stata strappata all'Italia dopo la seconda guerra mondiale, rimane nella pratica sotto la gestione del comune italiano, con cartellonistica prevalentemente in italiano, rifugi e bar di proprietà italiana così come la maggior parte delle case e dei terreni.

Sulla sfondo della valle domina il Monte Thabor, montagna molto particolare e molto cara agli abitanti di Bardonecchia, tanto che diverse leggende parlano di un passato mistico e magico del monte, ben rappresentato dalla cappella votiva realizzata sulla sommità e che si dice sorga sulle vestigia di un antico santuario pre-cristiano.

Fino a qualche anno fa, il monte Thabor era meta di un famoso trail, purtroppo non più organizzato. Rimangono tuttavia i percorsi del trail stesso e di diverse estensioni che si snodano tra i bellissimi boschi e i laghetti della valle. Percorsi molto adatti a chi vuole aprrocciarsi a questo tipo di corsa perché molto battutti e ben segnalati e sopratutto non particolarmente massacranti data la leggera pendenza.

Tutta la zona di Bardonecchia è molto predisposta ad accogliere gli amanti del trail, grazie anche una bella iniziativa "Stazione Trail" , una serie di percorsi tracciati e segnalati proprio pensando ai corridori da sentiero, e che toccano alcuni dei posti più belli e affascinanti dell'ultima propaggine dell'Alta Val di Susa.




Il bello è che io scrivo e mi esalto per tutto questo, ma questa zona è una delle meno battute dalle mie uscite da corridore!

Un bel progetto che ho in mente è di prendermi un week-end durante la prossima estate e fare in un colpo solo il Sentiero Balcone in solitaria e in autosufficienza. Sarebbe l'ideale proseguo dell'avventura sul Sentiero dei Franchi, e di sicuro un ottimo allenamento in vista di gare lunghe.









giovedì 7 novembre 2019

HOMO RUNNERENSIS ???

L'altro giorno parlavo del mio simpatico dolorino all'anca (con annesso interessamento del nervo lungo la coscia) che da un po' di mesi mi perseguita rodendo soprattutto la stabilità del mio buon umore.

Stranamente, fermandomi completamente una settimana il fastidio è decisamente aumentato, rendendo un supplizio guidare, dormire su quel lato, alzarmi dalla scrivania al lavoro.

Poi, venerdì scorso, ho deciso di fregarmene e fare un po' di corsa e ginnastica... e alla sera il dolore era drasticamente diminuito.
Ho insistito, e sabato ho fatto un duro allenamento di ripetute su scale, con passo doppio, saltelli su una gambe e su due, scatti alla massima velocità.

Di nuovo sollievo al fastidio.

Se invece rimango per troppo inattivo, troppo sul divano e sulla sedia dell'ufficio, il dolore riacquista di intensità.

Ieri e oggi ho ripreso ad impegnarmi come non facevo da tempo con gli allenamenti, prima 7x1000 lottando per non superare i 3'50" (mentre fino a pochi mesi dovevo faticare per non superare i 4'00") poi 11 km a 4'33" con ancora nelle gambe la stanchezza della sera prima.

E la mia gamba sempre più serena e rilassata!

Probabilmente sto mutando in una nuova specie di ominide, non più adatto alla vita sedentaria ma costretto a muoversi continuamente!

Adesso provo a proseguire per tutto novembre con la corsa in piano, mettendoci dentro anche la Mezza che Vale a Torino tra due domeniche, poi vedremo se la salita, soprattutto quella "camminata", continuerà a darmi problemi.


Il mio morale è comunque decisamente aumentato, e questo aiuta a sopportare difficoltà quotidiane soprattutto al lavoro.
Ieri sera ho avuto occasione di riflettere a fondo su priorità della vita e stimoli da coltivare piuttosto che altri da evitare con cura.
Tanti lo hanno detto, ma io ne sono convinto: la corsa è un'ottima metafora della vita. Se non hai una meta, un traguardo, tutto il resto non ha senso. Ma se non sei capace a goderti ogni metro del tuo percorso, una volta arrivato alla meta ti renderai conto che è stato tutto inutile. Se non dannoso.

mercoledì 6 novembre 2019

Quale distanza per i trail?

Il mio 2019 è stato caratterizzato da un unico grande obiettivo: la CCC (Courmayeur-Champex Lac-Chamonix) con i suoi 101 km e 6100 m di dislivello.

Come già detto più volte, allenarsi per gare di questa durata (io ci ho messo 21 ore) non è mail facile, perché vuol dire dedicare interi week-end solo a questo, senza tuttavia avere una metro affidabile delle difficoltà che si troveranno in gara non avendo a disposizione ristori e supporti vari.

La cosa più semplice e utilizzare altri trail come "lunghi"
E così io ho fatto, pianificando un percorso di avvicinamento alla gara di settembre con un serie di trail estivi, ed in particolare ad un rush finale costituito da: 

1) ENT-Erbaluce Night Trail 30 km 700m D+ 
2) Gran Trail Courmayeur - 55 km 3800 D+
3) EDF Trail Noir - 78 km 4650 D+

Questo mi ha permesso di avere in poco tempo una panoramica progressiva di una serie di gare a lunghezza variabile, e di farmi un'idea delle varie differenze tra di loro.

ENT:
Innanzitutto è (Era?) una gara a coppie, formula davvero divertente. Si svolge poi sulle colline moreniche del Canavese, spesso sovrapponendosi al percorso del Morenic Trail, e quindi portandomi in posti che conosco molto bene.
Gara veloce, da correre a tutta dall'inizio alla fine con salite improvvise e anche ripide ma mai troppo lunghe.
Questi trail collinari medio-lunghi devo ammettere che sono davvero divertenti... veloci, impegnativi il giusto e piuttosto completi tecnicamente perché richiedono sia velocità che forza per affrontare le salite... però manca il  fascino "epico" delle lunghe distanze, e alla fine difficilmente ci si soddisfa.

GTC:
Gara veramente bella e ben organizzata. Mi sono iscritto anche per vedere i posti della CCC, nonostante si svolga sul versante opposto della valle! Percorso molto tecnico che arriva a sfiorare i 3000 metri anche attraverso qualche nevaio
Ho preso la gara con tranquillità, per poi accelerare costantemente senza mai incontrare crisi o problemi divertendomi e godendomela fino al traguardo.
E' sicuramente una distanza molto adatta a me.


Foto mia


EDF:
Nei due anni passati avevo fatto l'edizione "rossa", prima da 45 poi 55 km. Questa volta ho provato la massima distanza.
Anche qui partito piano, con la speranza poi di guadagnare. Invece (forse complice il caldo esagerato) ho patito un forte calo di energie intorno al 40° km. Riuscito a riprendermi, ho avuto una crisi improvvisa al 65° con vomito e debolezza. Per fortuna sono riuscito a resistere (fondamentale riuscire a vomitare!) e poco a poco mi sono ripreso completamente tanto da chiudere i quasi 80 km correndo a buon ritmo e sentendomi in piena forma con le gambe.
Ho comunque trascorso 17 ore in gara, con lunghi periodi di malessere e sofferenza, che alla fine ti fanno rimpiangere un po' la scelta di esserti iscritto.

Beccato a mangiare :P


Indubbiamente la media distanza è quella che dà più soddisfazione nel mio caso. Una durata di una decina di ore è un buon compromesso tra la sfida della lunga distanza e il piacere dell'esperienza.
Quando si arriva intorno agli 80 km il tempo passato sulle gambe è veramente tanto, le crisi sono quasi inevitabili, la sofferenza comincia ad essere preponderante.

Dopo l'EDF ero veramente stufo!
A tutti dicevo che se mai mi fossi tolto la CCC, avrei chiuso con queste distanze e mi sarei limitato ai 40/50 km.




Ovviamente la maledizione di noi trailer ci perseguita, e già al ritorno da Chamonix parlavo di progetti "ultracentenari" per il 2020!



... addirittura TOR DE GEANTS 2021??? 



lunedì 4 novembre 2019

Acciacchi e riflessioni autunnali

Questo dovrebbe essere il periodo ideale per la partenza della preparazione invernale...

Tutto dimensionato per il mio scarso livello ovviamente, però ci può stare un piano annuale che prevede in questo trimestre invernale un certo aumento del carico e della qualità delle uscite, con l'obiettivo di arrivare in primavera insieme a un discreto bagaglio di prestanza e forma fisica da spendere nelle gare in programma.

L'altr'anno mi ero ripromesso di applicarmi, ma come sempre la mia teoria di discosta parecchio dalla pratica, e le settimane passavano senza che riuscissi a prendere un ritmo di allenamenti costante come avrei voluto.
Sono però riuscito poco per volta a stabilizzarmi con gli allenamenti, ritrovandomi nel periodo da marzo e maggio in ottima forma, raggiungendo bei risultati nelle gare di quel periodo.

Quest'anno volevo fare meglio, o qualcosa di simile almeno, ma ormai da settembre mi ritrovo in un periodo di calo e di acciacchi fisici.
In particolare un fastidioso dolore nella zona dell'anca sinistra mi perseguita da mesi... piriforme? Sciatica? Articolazione dell'anca?

Correre in piano non mi dà particolare problemi, piuttosto sento fastidio nella camminata in salita, dove la schiena è più sollecitata e l'estensione del passo è massima.

Sono anche un po' demoralizzato, devo ammetterlo.
Non avendo ancora particolari obiettivi all'orizzonte faccio "fatica a faticare"! 
Gli impegni sono tanti, il tempo troppo poco, il prezzo da pagare per dedicarsi alla corsa è comunque alto, soprattutto in risorse fisiche e mentali.

Proprio la mia fatica mentale è la cosa che più si fa sentire in questi mesi...

Io sostanzialmente sono un asociale, faccio fatica a vivere nelle dinamiche sociali e di gruppo. Ho bisogno di gestire gli altri esseri umani a piccole dosi e con molta calma, eppure mi caccio sempre in situazioni opposte: ampio gruppo di lavoro in ufficio, grossa squadra di running in cui mi ritrovo (senza sapere bene come) nel direttivo, piccolo sforzo nel sociale che si traduce in incarichi amministrativi. 
Ovviamente un po' me la vado a cercare, però tutte le volte vengo trascinato ben oltre i limiti delle mie intenzioni ( e forse possibilità).

A volte però avrei voglia di abbandonare tutto...