mercoledì 18 novembre 2015

Ci riproviamo?

Credo che riprendere a scrivere adesso sia una buona cosa.
Leggere l'ultimo post mi fa sorridere, non l'avevo mai fatto dopo averlo scritto. Le due lineette preannunciavano l'arrivo di una seconda e bellissima bimba, ormai sulla soglia dei due mesi.

I mesi di attesa sono stati mediamente faticosi, a causa soprattutto di alcuni problemi fisici della mamma che non le hanno permesso di godersi la gravidanza. 
Per fortuna poi il parto è stato meraviglioso (soprattutto per loro due, io questa volta ho partecipato molto poco), svoltosi a casa in un ambiente accogliente e sereno alla presenza di un gruppo di donne molto dolci e preparate.

Lo ammetto, avevo molto paura di questa cosa. Egoisticamente avrei preferito essere in ospedale con un esercito di medici a disposizione, ma alla fine sono stato contento della scelta, e confrontando le due nascite mi rendo conto di quanto migliori una situazione vissuta con consapevolezza in casa.
Quando sono entrato in camera, mia moglie con la piccola in braccio mi ha guardato e non riusciva a smettere di sorridere e dirmi quanto fosse stato bello.
Vederla così valeva il prezzo di tutte le paure che ho provato.

Particolarmente emozionante è stato l'incontro tra le due neo sorelle...
La più grande è arrivata la mattina dopo (prima notte passata dai nonni!), e tutta timida ed emozionata è entrata in camera da letto dove l'aspettava la mamma. 
All'inizio si nascondeva ridacchiando e dicendo "io sono un po' timida!", poi è corsa sul letto tutta contenta baciando la mamma e la sorellina.
Per fortuna la sua reazione al nuovo arrivo si è mantenuta positiva fio ad ora. Magari un po' più di voglia della mamma la sera (prima la portavo a letto io, adesso non riesco più) e qualche momento di capricci per attirare l'attenzione, ma niente che non si risolva in fretta e con due coccole.

E per quanto riguarda me?
Beh, credo di essere riuscito a reggere bene fin ora. 
Mi pesa un po' non avere più tempo per nessuna delle mie attività extra famiglia: corsa, montagna, amici. Ma sono consapevole che per una mamma è ancora peggio.
L'unica aggravante che credo ricada su noi uomini, è il fatto di riceve meno gratifiche dai figli...
Almeno a me capita così. La mamma è ancora il centro dell'universo per le bimbe, che invece sono più nervose e insofferenti con me: la piccola si quieta solo con il contatto della mamma o, meglio, della tetta; la grande vuole più attenzioni e quindi ogni cosa deve farla con mamma...
Papà no.
Solo le femmine, i maschi no (cit.)

Quindi a me non resta che sgobbare.
Pulire, far da mangiare, lavare o cambiare le bimbe fino a che resistono, eccetera.

In tutto questo come ne risente la mia carriera da runner???
Ovvio, non decolla.
Da settembre avevo iniziato ad allenarmi insieme ad un gruppo di gente tosta, roba da farsi la maratona a 4min/km, e stavo migliorando decisamente, abbassando in poco più di un mese di quasi un minuto al chilometro i miei tempi sulle brevi distanze.
Adesso invece ho di nuovo mollato, e temo di aver perso qualcosetta.
Domenica scorsa si è svolto l'evento clou della zona, un trail da 24 km con 1200 metri di dislivello.
L'altr'anno ho impiegato 3h34', ma vedendo i tempi di quest'anno nelle varie gare puntavo alle 3 ore.
Invece la mancanza di allenamento sulle lunghe distanze si è fatta sentire, e dopo un ottimo inizio, sulla media che volevo, ho cominciato ad avvertire un dolore costante al tendine (credo) tra anca e gamba.
Alla fine ho chiuso zoppicando e molto sotto il mio passo abituale, anche se il tempo si è fermato su 3h12' (un bel miglioramento comunque).
Di certo con qualche bel lungo in più prima della gara sarei riuscito a sfiorare le agognate tre ore (e battere quel maledetto del mio collega che mi precede sempre di un soffio quando c'è salita).


D'altro canto sto ricevendo qualche soddisfazione come fotografo.
Questo fine settimana replicherò una mostra già proposta due mesi fa (giusto in concomitanza con la nascita di Bimba2) e che sembra abbia riscosso un discreto successo.
Mi è piaciuto prepararla, perché è stato una sorta di reportage per raccontare la storia medievale di una paese della mia zona, quindi prima è nata l'idea, poi sono partito a fare le foto con a disposizione neanche troppo tempo, cercando i momenti della giornata migliori, le visuali più suggestivi e innovative, per poi editare tutto il materiale alla ricerca di uno stile uniforme e personale.

Ci sarò riuscito?
Beh, sicuramente avrei potuto fare meglio, scattando con più calma e con più attenzione. Ma in fondo il lato tecnico non è quello che mi interessa di più, preferisco uno stile più rozzo e d'effetto, con sbavature volute e cercate che tolgano quella patina di fredda ricerca tecnica vista troppo spesso nella fotografia contemporanea, e dovuta forse alla potenza delle macchine digitali, che portano l'autore a preoccuparsi di più di far vedere la galassia di pixel che è in grado di sviluppare la sua macchina da 3000 euro piuttosto che far trasparire un po' di sentimento (di anima?) dal suo lavoro.

E' forse una scusa per giustificare la mancanza di capacità???
Forse si, me lo chiedo spesso. Eppure mi è capitato di editare in maniera creativa alcune immagini, una volta facendo attenzione alla perfezione della tecnica, un'altra quasi "dipingendo" con gli effetti grafici, senza badare a sbavature e sovrapposizione di stili... e alla fine preferivo di gran lunga quella più grezza.

Ai posteri l'ardua sentenza. 
La cosa certa è che questa esperienza mi ha dato tantissimi stimoli personali e anche notorietà nella zona, il che non è male.

Nient'altro da dire?

Beh, ci sarebbe altro, e sarebbe ora di elaborare l'avvenimento scrivendone dettagliatamente...
Ma forse è meglio fare un'altra volta.




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