giovedì 24 marzo 2016

Ricominciamo (?)

E' ormai primavera, e iniziare con questa considerazione è la cosa più banale e svalutata che uno possa fare.

In ogni caso l'inverno è scivolato via tranquillo e discreto come lo è stato dal punto di vista meteorologico.
Dal punto di vista della corsa sono stato in letargo, curando la mia borsite al ginocchio con tecar-terapia e palestra (totale dello scherzetto: 500 Euro. La prossima volta mi do al golf e basta).
A marzo ho ripreso a correre con regolarità, trovando la mia dimensione nella pausa pranzo: quaranta minuti netti da suddividere in salita, un veloce, eventualmente delle ripetute.
Questo spazio mi sta permettendo di trovare quella regolarità negli allenamenti che in questi anni (prima con la nascita della bimba grande, quindi da settembre con l'arrivo della piccola) non sono mai riuscito a trovare.
A questi tre allenamenti cerco poi di farne seguire uno serale con i ragazzi della mia società, e magari un lungo in montagna nel week-end.

Ieri sera c'è stato appunto il primo allenamento con la squadra...
Un massacro.
Il riscaldamento è stato un 6000 a 4:50 (la mia migliore attività in questo 2016!), seguito da un 6x1000 a 3:30.
Io già provato dal riscaldamento, sono riuscito a fare solo 4 ripetute sui 1000, di cui solo la prima sotto i quattro minuti al km, salendo poi a 4:20.
Sono comunque soddisfatto, pensavo peggio. E considerando che il mio obiettivo è un ritmo gara di 4:30 verso l'estate, sono più che soddisfatto.

Questo aprile era prolifico di belle gare in cui cominciare a cimentarsi, purtroppo tra battesimi, cresime, gite con la famiglia varie, le perderò tutte.
Dovrebbero organizzare di più il sabato pomeriggio, maledetti loro.

I soliti problemi da padre-ragazzino.
Questa voglia di fare cose, vedere gente, essere come gli amici e conoscenti single o con con figli grandi che fanno un sacco di cose mentre tu stai sempre a casa e rinunci a tutto

"Rinunci"? Perché usare quest'accezione negativa?

Questo week-end ho rinunciato -detto no- ad un importante evento, per passare due giorni con la mia famiglia ad un seminario molto particolare, in cui si parlava di pace, antichi valori umani e vie per un mondo migliore.
Sono stato benissimo, specialmente con mia figlia grande con cui ho partecipato a due workshop.
Il primo riguardava la coltivazione domestica, soprattutto in città, e lei ha quasi sempre dormito in braccio a me. Ma nel secondo, in cui si parlava di fiabe e si giocava a fare teatro, mi sono emozionato di continuo vedendola cimentarsi nel confronto con gli altri e in piccole attività di recitazione, canto e ballo. 
Lei era di gran lunga la più piccola, appena tre anni, contro una decina di bimbi tutti intorno agli 8/10 anni e adulti.
Mi piace vedere le mie figlie circondate da quest'aria di positività, di ottimismo e di voglia di fare. A fine week end mi sentivo bene e carico di energia... fino a quando alcuni scambi di messaggi con i miei "amici", velati di rammarico per il mi abbandono e per il mio assenteismo, hanno risvegliato vecchie dinamiche guastandomi l'umore per i giorni successivi.

Il contrasto tra le sensazioni che i due mondi mi hanno lasciato, mi ha fatto molto riflettere su come devo investire il mio tempo.
Perché ostinarmi a stare dentro ambienti che alla fine mi creano solo disagio? 

Perché non riuscire a svoltare definitivamente, e sentirmi totalmente a mio agio nel mio nuovo ruolo di padre

(Che dopo tre anni ormai troppo nuovo non è più)










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