giovedì 19 maggio 2016

Un mercoledì da Peoni

Piano piano la mia carriera di corridore sta cominciando ad ingranare ...

I risultati cominciano ad essere evidenti, e sempre più mi sento integrato nel gruppo sportivo al quale mi sono iscritto e con il quale mi alleno il mercoledì.
E' un gruppo di persone fantastiche (e di un livello di competenza/prestazioni al top), ma quando non riesci proprio a star loro dietro diventa difficile integrarsi. O almeno io per come sono fatto faccio fatica.

Non sono mai stato una persona sociale, con l'istinto di fare gruppo. Sono tendenzialmente solitario e autonomo, e se entro a far parte di un gruppo (sportivo, di lavoro, di volontariato che sia) devo prima di tutto meritarmelo con i fatti, con i risultati e l'impegno, mai con le parole.

Ho un odio profondo per le persone che si vendono a parole, e che poi non fanno seguire i fatti (Ma in realtà mi stanno antipatici anche se dopo le parole qualcosa fanno vedere).
Sul lavoro mi capita sempre più spesso, soprattutto con i ragazzi più giovani: arrivano su un nuovo posto di lavoro già con il presupposto di sapere tutto e di aver fatto grande esperienza nelle loro peripezie post-studi, poi puntualmente si rivelano dei sacchi vuoti.

Io in tutte le mie esperienze (penso a causa della mia insicurezza di fondo), sono partito dal presupposto di essere l'ultimo degli ignoranti e degli incapaci, stando zitto, ascoltando e cercando di impegnarmi, per poi (Con mia grande sorpresa il più delle volte) vedermi riconoscere dagli altri stima e considerazione per i successi ottenuti.

Tutto questo per dire che mi sto impegnando anche adesso, lavorando a testa bassa per sentirmi "degno" di far parte della squadra, e che ieri sera le prime avvisaglie le ho viste.
L'allenamento consisteva in una "gara" a coppie, con staffetta su ripetute da 1000.
Il mio massimo risultato auspicabile era non fare troppe figuracce, perché contro i Top che le corrono in meno di 3 minuti non posso fare niente. 
Per carità, io sono uno da 40 km a settimana, loro da 130... partiamo già da due mondi agli antipodi.
In ogni caso me la sono cavata egregiamente, partendo a 3'46" e poi restando sempre sotto i 4 minuti. La cosa che mi ha fatto piacere però è stata la regolarità (mio grande cruccio), essendo riuscito a mantenere un ritmo costante e senza crolli, e avendo sempre una riserva per lo sprint finale.

(Vedere dei grafici così piatti mi commuove quasi!)



Sabato avrò questa gara corta e veloce con una bella parte in salita, e sarà un ottimo test per verificare i miei miglioramenti.

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