giovedì 9 giugno 2016

Ritorni...

Dopo il trail di due domenica fa, mi sono preso (più o meno volontariamente) una settimana di stop
Giretto di scarico il martedì dopo, e poi niente fino a questo martedì, dove mi sono fatto 8 km tranquilli con ritmo crescente e sensazioni molto buone.

Ieri sera allenamento con la squadra, e già dal riscaldamento ho visto che ero bello tonico.
Dopo abbiamo fatto ripetute 1000+400, per me tutti sotto i 4' e 1'20". Io nel gruppo dei più lenti ero il più veloce, specie sui 400, e indubbiamente la cosa mi ha dato soddisfazione. Il mio collega e compagno di corse in pausa pranzo mi ha detto l'ultima volta che ormai "corro da corridore", ho fatto quello scatto di stile e impostazione che secondo lui permette di distinguere tra un corridore occasionale e uno più... serio? Sarà eccessiva come definizione?

Il risultato importante è comunque il benessere
Nonostante lo sforzo anche ieri sera mi sentivo fluido e rilassato, in grado cioè di godermi la corsa.
Quasi impossibile sottrarsi alla voglia di risultato, ma continuo a dirmi che l'importante è divertirsi e stare bene.
La pausa che mi sono preso mi ha appunto fatto bene fisicamente. Ho assorbito lo sforzo della gara e mi sono ritrovato a ricominciare più sciolto e pimpante di prima.

Adesso il mio dubbio è se iscrivermi ad una bellissima e classica gara di corsa in montagna, 24 km con 2000 metri di dislivello su una delle cime più affascinanti delle nostre Alpi, il monte Chaberton (Che alla faccia dei Francesi si pronuncia alla piemontese: Ciabertùn).
Non è tanto per la gara in sé, ma proprio per la bellezza dell'ascesa, che io ho fatto solo una volta e per di più da una via diversa rispetto alla gara.
In ogni caso uno bello sforzo, soprattutto per la lunga discesa da affrontare dopo una salita a oltre 3000 metri di quota.




(questi i panorami di quei posti)


La suddetta pausa comunque è stata determinata anche dal ponte lungo del 2 giugno, e dalla prima vacanza della famiglia in camper!
L'obiettivo era di partecipare al Terra Nuova Festival, a Camaiore.
In effetti siamo andati lì, e un giorno di festival lo abbiamo fatto, ma la pioggia continua, l'impossibilità di partecipare a corsi o seminari con due bimbe da accudire, ci ha scoraggiato in fretta.
Quindi ho preso l'applicazione meteo del mio cellulare e guardato il primo posto in cui dava sole...
Follonica. Via si parte.
Lì abbiamo in effetti trovato l'estate (A Carbonifera per l'esattezza), e ci siamo goduti un po' di sole e di mare per due giorni su quattro almeno.

Il relax della nostra vita pre-figlie è un ricordo lontano, per carità. Però la vita da camperisti ci è piaciuta. 
E' stato facile spostarci da un posto all'altro, il viaggio è gradevole con tutto lo spazio a disposizione per le bimbe, il mezzo sufficientemente attrezzato per accudire, preparare da mangiare e intrattenerle anche se fuori diluvia e bisogna passare una giornata chiusi dentro.
Il mezzo è vecchio, ha molte pecche e limiti (Il bagno piccolo il principale), ma tutto sommato pratico e confortevole.
Non un mezzo da sosta libera, ma da campeggio.
Ma a noi la vita da campeggio piace tantissimo, io ho passato le mie vacanze da bambino così, girando Italia e Francia su pulmini attrezzati a camper da mio padre, e conservo ricordi bellissimi di quelle vacanze.

L'atmosfera del campeggio è unica, confortevole, rassicurante, ma spartana e semplice. Un po' la filosofia di vita che vorrei trasmettere alle mie figlie.





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