martedì 5 aprile 2016

Mai nominare la pioggia invano...


... nell'ultimo post ho trasgredito a questo (notissimo) comandamento, e da allora la pioggia non ha quasi smesso un attimo di cadere.

Questo vuol dire week-end al chiuso, corsa scivolosa, noia dietro l'angolo.
Per fortuna domenica avevamo in programma il battesimo di un cuginetto, con annesso pranzo, quindi la giornata è volata via tranquilla.
E' stato un bel ritrovo di famiglia, noi che non siamo molto abituati a queste cose (soprattutto con questo ramo), e finalmente siamo riusciti a ritrovarci tutti insieme, cugini con i rispettivi figli.
Le bimbe sono state bravissime, bellissime e coccolatissime da tutti.
In effetti tutti e quattro eravamo molto belli, forse anche perché ci sentivamo particolarmente in sintonia tra di noi, e alla fine la giornata è trascorsa serena e piacevole nonostante la forzatura dell'evento, e il nostro non riconoscerci a pieno in tutto questo.

Il nodo battesimo/religione è ancora irrisolto a casa nostra.
Sia io che mia moglie siamo molto legati alla spiritualità, ma la Chiesa ci ha fatti un po' allontanare da sé negli ultimi anni.
Eppure entrambi sentiamo l'importanza del rito, del riunirsi tra persone tenute insieme da uno scopo -la celebrazione e l'accoglienza di una nuova creatura- e del voler condividere con loro la gioia di questo evento.
Sentiamo anche l'esigenza di riconoscere le nostre tradizioni e di permettere alle nostre bimbe di non partire già con l'etichetta di "diverse".
Mentre formulo questo pensiero sento un stridere di incongruenze e di contraddizioni nella mia testa, e anche un po' di vergogna per il mio adeguarmi al conformismo che mi circonda. Però credo che alla fine questo sia il male minore, comunicare alle mie figlie: ecco, questa è la base della spiritualità in cui sono cresciuti i vostri antenati, e nella quali i vostri genitori si sono formati. Ha tante cose belle, altre meno, ma di certo è un punto di inizio dal quale progredire. Potrebbe essere un buon compromesso.


Per il resto, sabato sono riuscito a fare anche un discreto giro di corsa, 9 km con 400 metri di dislivello molto ben distribuiti e con alla fine la temutissima scalinata della condotta idroelettrica. Avevo le gambe stranamente bloccate, forse per i 7000 veloci di venerdì, con i muscoli rigidi e doloranti, tanto che nella prima parte ho davvero faticato molto ad andare avanti, ma poco a poco mi sono ripreso riuscendo a completare il giro poco oltre l'ora prefissata.
Devo ripetere assolutamente il percorso in un momento di freschezza, perché è un ottimo riferimento per un trail medio/veloce, e l'ora è un po' lo spartiacque tra un buon tempo o meno.
Lunedì poi ho ripreso con il piano insieme al mio collega, che mi ha trascinato in un 8000 chiuso a 4:52 (con nel mezzo una bella rampa in salita di 50x500 metri). Peccato che questo mese dovrò saltare due belle gare in piano di 10.000, nelle quali avrei potuto testare bene il mio ritmo gara, e sperare di avvicinarmi a quel 4:30 che è nei miei programmi.

Questo marzo runneristico, in pratica il primo mese completo del 2016, l'ho chiuso in maniera piuttosto soddisfacente:

135 km percorsi in poco più di 14 ore e con un dislivello di 2600 metri.

Non un Tour de Geant ma ci stiamo avvicinando!
L'obiettivo è laggiù, basta non perderlo di vista...





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