Troppo bravo, troppo carino, troppo biondo.
Mi sentivo molto più affine a Dave Grohl, e quando è "rinato" con i Foo Fighter mi sono entusiasmato.
I miei punti di riferimento erano comunque loro, Eddie Vedder e Chris Cornell, e tutto quel lato di Seattle che si manifestava nei Mother Love Bone, Temple Of The Dog, Audioslave, Mad Season e ovviamente Pearl Jam e Soundgarden.
Loro due, introversi e problematici, che riuscivano ad arrivare all'età matura con un'apparenza di stabilità e realizzazione personale, alimentavano la speranza per questa mia generazione Grunge, per noi adolescenti degli anni '90 che ci troviamo in bilico su un baratro esistenziale e culturale, gli ultimi a portare traccia e testimonianza dei meravigliosi anni '70 (e di quegli '80 che ne erano diretta e coccolosa conseguenza).
Ora ci risvegliamo un po' più tristi, un po' più soli e un po' più disillusi.
2 commenti:
Ahhhh Che bel post!!!!
Eh! :D
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