martedì 30 maggio 2017

Soglio col bene che ti voglio...

Doveva essere l'ultima prova importante per l'avvicinamento al Cro-Magnon Trail del 7 luglio, questo GIR LUNG del Monte Soglio con i suoi 66 km e 3600 metri di dislivello decantati da tutti come una delle corse più devastanti della zona.

Partenza ore 6, e un'ora di macchina per raggiungere il posto. Quindi sveglia alle 3 di mattina e colazione con 100 grammi di riso bianco alle 4.
Sul posto c'è un bel clima, tanta gente e una bella organizzazione che fornisce colazione, depositi borse, palestra con panche e tavoli e già i primi stand di negozi tecnici.
Incontro qualcuno che conosco della mia squadra e di squadre amiche delle nostre parti, qualche saluto e qualche foto, ma poi preferisco starmene per conto mio.

Fa già caldo alle 6 di mattina, e il cielo e leggermente coperto tradendo una mancanza assoluta di aria, l'afa non tarderà a farsi sentire.

Parto tranquillo con ritmo regolare, posizionandomi da subito a metà circa del gruppone. Il percorso raggiunge subito le pendici della montagna dapprima per una strada sterrata, poi imboccando un bel sentiero di terra battuta. 
Un po' caldo ma sto bene, volo via sulle due prime salite entrambe di 500 metri circa, poi un continuo sali e scendi per oltre trenta chilometri in un bellissimo scenario di boschi rigogliosi e pascoli.
Corro tranquillo, mi alimento ogni 30/45 minuti, bevo regolarmente ogni 15 minuti. Nei ristori prendo poco, qualche uvetta e della Coca Cola al massimo, e cerco di ripartire il prima possibile.
Arrivo alla salita che porta al ristoro di metà percorso ancora fresco e risposato, e quasi non mi accorgo dei 400 metri di dislivello ripido in cui i primi concorrenti incappano in qualche crisi. Ad  attendermi c'è minestra calda, polenta e formaggio, e questa volta non mi faccio mancare niente, prendendo un piatto di ogni cosa e mangiando con calma.

Tutti quanti mi hanno detto che la vera gara inizia adesso, e non vorrei farmi cogliere impreparato.

1000 metri netti fino alla cima, che ancora affronto con passo regolare e controllato.... un po' troppo forse!
Arrivo in cima senza particolare sforzo, e in effetti appurerò di aver mantenuto una media battiti da passeggiata nel parco, quasi sempre inferiore a 100 bpm.

Poco male, di certo non ambisco a posizioni da podio, e forse questo mi salverà nel tratto successivo, il peggiore, oltre 6 km di cresta a cavallo dei 2000 metri di quota, su un abbozzo di sentiero molto esposto e di difficoltà tecnica elevata. Una tortura per piedi e gambe.
In questo tratto perdo molto tempo, difficile camminare veloce e impossibile correre, in più le scarpe mi hanno tradito, forse sono già troppo vecchie e "scariche", e la tenuta laterale è ormai praticamente inesistente, causandomi dolori al fianco e al collo del piede.

Dal 45° km le cose cambiano, si comincia a scendere e i sentieri diventano più larghi e piacevoli da correre. Riparto alla grande, mi sento in forze e corro con facilità, superando diverse persone sia in discesa che in salita, e vedo ormai il fondo valle e il paese d'arrivo farsi più vicini ad ogni scollinamento.

Avevo parlato di 11 ore come obiettivo, ma quando le raggiungo mi mancano ancora una manciata di km, forse proprio i più duri! La strada sterrata dell'andata fatta in discesa è terribile, piena di sassi appuntiti, interminabile sotto un sole degno di luglio e con i piedi ormai cotti e doloranti. Alterno tratti di corsetta ad altri di camminata, arrivando al traguardo in 11 ore e 26 minuti, 72° su 180 alla partenza.

Non male come tempo. 
Vedrò alla fine che una persona che conosco, e che mi aveva sempre preceduto in passato, è ben dietro di me. Ed anche il mio socio/collega, in generale nettamente più performante di me, l'anno passato aveva impiegato un quarto d'ora in più.
Inoltre io ho dato veramente il minimo necessario e, a meno di eventuali crisi, avrei potuto facilmente scendere di quasi un'ora come tempo totale (Il tempo al netto dei ristori è stato 10h36').

Ma in fondo che me ne importa?
Non è meglio affrontare queste gare con l'obiettivo di non stare male?

Sempre di più mi convinco che lo spirito degli ultra-trail dovrebbe essere questo per me, e al massimo lasciare spazio a calcoli e agonismo per distanze sotto i 20 km.

Di certo il CRO me lo voglio godere con calma, guardarmi introno e vivermi il viaggio, non la corsa.






2 commenti:

Francesco ha detto...

voi che fate trail avete 100 marce in più. la montagna strana era la valle maira, per i motivi che ho scritto.....

spiritodeimonti ha detto...

100 marce in più dici?
Non lo so, spesso i trail agli altri sembrano più terribili di quello che sono in realtà ;)