mercoledì 29 ottobre 2014

Just a perfect world


Perché non ci rendiamo conto, che la ricetta per migliorare questo mondo è semplicemente difendere, accudire e motivare chi è più debole di noi o chi si trova sotto la nostra responsabilità?

Questa semplice regola per un mondo perfetto ce l'ha svelata duemila anni fa il vero fondatore della dottrina socialista, poi ingiustamente inchiodato ad una croce dopo essere stato travolto da un complotto di stampo mistico/esoterico, montato ad arte per nascondere i reali insegnamenti che rischiavano di prendere piede.

La nostra energia, la nostra forza positiva e costruttrice, se viene messa in movimento, indirizzata verso altri che a loro volta ne beneficiano e ci imitano, non puo' far altro che crare un effetto costruttivo e dinamico che si rafforza e si diffonde sempre di più.

Se invece noi la utilizziamo solo per difendere il nostro piccolo mondo, i nostri interessi, questa energia (per quanto grande sia) rimane confinata e limitata, crando stagnazione, deteriorandosi o addirittura esplodendo in qualcosa di negativo quando entra in conflitto/contatto con altri mondi e altri interessi.

Questa è la filosofia di base su cui cerco di orientare la mia vita.

Innanzitutto sul lavoro, per cui se mi dicono che sono responsabile di qualcuno, il mio primo pensiero è che questa persona sia incentivata, motivata e possa sentirsi sostenuta e libera di esprimere le proprie potenzialità.
Inoltre, la mia più grande soddisfazione, è sapere che tutte quelle cose che ho visto e subito io, non toccheranno più altri.
Questo mi dice che ho imparato, ho dato il mio contributo innescando un processo positivo.

Per questo quando vedo il mio diretto responsabile lamentarsi e addirittura affrontare l'amministratore delegato, facendogli presenti tutte le cose che non vanno (a ragione), mi assale una rabbia e un disprezzo enorme nei suoi confornti, perché tutto quello che lui ha subito o vissuto male, tale e quale lo ha inflitto ai suoi sottoposti o collaboraotri.
Che piccolo e triste uomo sei, da non renderti conto di questo?

E come sono piccoli e tristi quei cittadini che si lamentano con grandi dispendi di energie perché davanti al loro giardino la strada è sporca e trascurata?
Se questa energia la mettessero per aiutare e sostenere tutta la comunità (il soggetto debole, di cui siamo responsabili e che va aiutato), all'interno dell'amministrazione comunale o in qualche associazione, si potrebbe creare un sistema solido e forte in grado di rendere tutto il paese, o la città, un giardino. 
Anche davanti a casa sua.

Sarebbe facile.
Sarebbe un mondo perfetto.




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