giovedì 1 settembre 2016

Ciò che (non) sono

Quasi due mesi di vuoto nel blog.
Non sono un bravo blogger/diarista.

Non ho il dono della fluidità della scrittura. I pensieri si accavallano agli eventi della mia vita senza che io trovi la forza o il tempo di districarli e fissarli tra le trame di una qualsivoglia forma di scrittura.
I progressi nella corsa, il crescere frenetico delle bimbe, le vacanze intense in Croazia...
Tutto aspetta ancora di essere digerito, compreso, reso fluido nel fluire dei ricordi.

Il mio Mac è intasato da abbozzi fotografici.
Non sono un bravo fotografo.
Non mi prendo il tempo giusto per osservare il mondo, accumulo scatti imprecisi senza seguire un progetto coerente. Ricado nel male dell'era digitale facendomi sommergere dalla mediocre quantità, rinunciando al sacrificio della scelta e della cura del minimale.

Non sono un bravo corridore.
Ho rimandato di una settimana la ripresa degli allenamenti, noncurante degli sguardi perplessi del mio amico fermo per problemi fisici, e che mi considerava un malato di mente se preferivo cazzeggiare per le vie del paesello con una bimba dai piedi sporchi appesa al collo.

Non sono un bravo lavoratore.
L'Italia va a rotoli, sotto i 24 anni c'è la "Generazione Perduta", fino a 35 ci sono solo "bocia" che si barcamenano in lavori precari o che vengono che vengono sottoutilizzati.
Qui si fa affidamento solo sugli ultrsessantenni, che non se ne vogliono andare e soffocano le intere speranze del paese.
Ma la colpa forse non è neanche tutta loro, ma di chi non ha il coraggio di investire sui giovani.
Io ricado in pieno in questa realtà, e sono ormai stufo. Non combatto, ho smesso di cercare di essere utile e propositivo. 
Vegeto facendo passare le ore, pensando ad altro, illudendomi di avere la possibilità di fare progetti alternativi. In realtà l'apatia, la non attività, riduce gli stimoli e la produttività generale a livello personale. Si diffonde in tutti gli ambiti della vita, intaccandone ogni aspetto.
Dimostrazione più eclatante: cazzeggio di più in ufficio e scrivo di meno sul blog.
Dovrei reinventarmi, impegnarmi per me stesso ed essere artefice del mio progredire...

Ma non ho voglia.


Penso solo allo stipendio che per ora è garantito, e alle cinque quando andrò a casa e porterò la mia famiglia ad una bella scampagnata infrasettimanale in questo bel giorno di settembre.
Per adesso l'importante è cercare di essere un buon padre e un buon marito.


Per il resto chissenefrega...





3 commenti:

S. ha detto...

condivido il tuo pensiero in pieno.

spiritodeimonti ha detto...

Che sia un buon pensatore allora??? ;)

S. ha detto...

Si!