giovedì 23 marzo 2017

La primavera è bella se non è pioggerella

La stagione delle piogge è scattata puntualmente il 21 marzo.
Prima due gocce, tanto che martedì sono riuscito a fare 5 km di scarico e venti minuti di addominali al parchetto.
Ieri sera invece durante l'allenamento di squadra diluviava, costringendoci ad attraversare pozzanghere in cui si sprofondava fino alla caviglia con i giubbotti antipioggia inzuppati che si incollavano alla pelle.

Io odio questa sensazione, avrei fatto meglio a correre in maglietta aderente e sopportare l'umido.

Un po' la pioggia, un po' le gambe stanche, degli otto km fatti 800 veloce e 200 piano ne ho fatti (male) solo la metà, con una media di 4'20 decisamente alta in un esercizio del genere.
Dopo, per completare nel migliore dei modi la mia giornata antisportiva, sono andato al pub a mangiare un hamburger con pancetta e cipolla accompagnato da media rossa e patatine visto che dovevo far passare il tempo in attesa di una riunione con l'ANPI.

Vaffanculo i 69 kg, tanto non mi dona la magrezza.

Mi sono goduto l'oretta di solitudine e coccole culinarie, sfogliando per la prima volta dopo anni Focus (Negli anni '90, appena uscì, ero un assiduo lettore) con le dita sporche di senape a maionese.

Purtroppo al mio rientro a casa mi attendeva una notte di risvegli e pianti, con la Figlia Grande sofferente per una faringite e Figlia Piccola più agitata del solito per via dei risvegli della sorella.
Ultimamente non riesco più tanto a gestirla. Si sveglia di soprassalto intorno all'una, vigile come un furetto, e non ne vuole sapere di addormentarsi come me e con il ciuccio. 

Come mi dico sempre: oggi è così, domani chissà.

E comunque oggi piove di nuovo e io salto la corsa di pausa pranzo.
Vado a mangiare.


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