mercoledì 17 settembre 2014

Di scatole d'autunno



Ci stiamo preparando all’autunno, con i primi raffreddori e mal di gola, e le prime avvisaglie di umore casalingo instabile...


Anche il clima si sta preparando (oddio, in realtà è da maggio che va avanti con questi preparativi), con pioggia, nubi opprimenti e aria fresca che ti costringe a tirare fuori maglie e giacche a vento.


La piccola di casa sta uscendo da un fastidioso raffreddore che l’ha colpita da domenica sera, facendoci in pratica passare l’intera notte svegli (io sono crollato alle quattro mentre lei ancora urlava e piangeva).

Sarà stata anche colpa del week end intenso: due matrimoni di seguito, vissuti io e lei da soli per buona parte.

In realtà ci siamo divertiti un sacco, io correndole dietro e lei giocando come una matta con gli altri bambini e scorrazzando dappertutto tra chiese, ristoranti e giardini vari.

Eravamo la coppia papà-figlia più bella in assoluto… senza dubbio! E di certo lei era un soggetto ambito da parte dell’esercito di fotografi messi in campo (Che poi, da quando questa moda di avere quattro o cinque fotografi per matrimonio? E’ così inflazionata la categoria?)


Di certo questo è stato il week end clou dei matrimoni, tra i miei conoscenti ce ne sono stati quattro, e mi sembra che proprio in questi giorni il Papa abbia celebrato random una serie di unioni (Lui, essendo un personaggio di classe élite, sposa con un 2d20 credo), facendo poi un bel discorso sul significato del matrimonio eccetera eccetera.


Tutto condivisibile, ma forse la complessità dell’evento non permetta di dare ricette o consigli sempre validi. Credo che sia meglio vedere il matrimonio come un grande contenitore vuoto, nella cui realizzazione ci si può mettere tutta la cura che si vuole, rifinendolo ed abbellendolo al meglio, ma per quello che ci si vorrà/potrà mettere all’interno bisogna andare con calma, lavorare molto e non farsi mai troppe aspettative.


A me piace l’idea di una semplice scatola di legno, lasciata naturale e abbellita con piccole e semplici incisioni in bassorilievo.
Quando non avrò più idee su come riempirla, o su come gestirne il contenuto, potrò chiudere gli occhi e sfiorare la superficie liscia,  annusare il confortante odore di legno…



e ritrovare il senso delle cose.



giovedì 4 settembre 2014

Ricordi in Coda...

Eravamo rimasti QUI

Alla fine il problema della pelle si è risolto, non si sa se per la variazione dieta, per l'antiparassitario atomico, o per le attenzioni improvvise che ha ricevuto dato il suo stato di cane malato.

Purtroppo si è aggravato il problema della coda, dove una grossa cisti si è aperta senza più riuscire a rimarginarsi.

Diciamo che la coda era un po' il vanto di Mr.P da giovane, unico retaggio della sua meà Husky: bella, arcuata, folta.

Poi con l'età si è assotigliato il pelo, fino alla comparsa della cosiddetta "coda dello stallone" (una zona pelata in cui le cellule della pelle cambiano forma... o qualcosa del genere).
Con la comparsa della cisti poi, diciamo che il risultato era piuttosto schifoso.

Così in ultima analisi il veterinario ha optato per un taglio netto...

Subito, quando me l'ha detto, ci sono rimasto male, mi piangeva il cuore all'idea, ma devo dire che è stata la soluzione più "pulita". Si è eliminata completamente la zona anomala (sulla quale poteva svilupparsi un'altra cisti) e la ferita è più facile da rimarginare.

E poi devo dire che non è male adesso questo cagnetto, e tra l'altro sembra che si sia rinvigorito.
A due settimane circa dall'operazione, il moncherino è quasi guarito, e già lo usa tranquillamente per "scodinzolare" (gli saranno rimasti cinque o sei centimetri).


Ti ricorderemo così piccola codina... ci mancherai!
:°(








(Ogni tanto mi viene il dubbio che me lo stiano portando via a rate... brrrr)

mercoledì 3 settembre 2014

Do You Remember The Summer?

Ebbene si, il mio proposito di mantenere un diario costante sulle mie esperienze da papà è per ora miseramente fallito.

Forse ha ragione quel saggio personaggio che diceva che lo scrivere serve a riempire dei vuoti, e di certo la mia vita da genitore di vuoti non ne ha!

Le vacanze si sono concluse con un lungo week-end a Rimini...
Incredibile, Rimini.

Io che fino a un paio di anni fa sognavo la vacanza da selvaggio su di una spiaggia dimenticata dalla società. Oppure un viaggio in fuoristrada per la tundra siberiana o tra i vulcani dell'Islanda.

Invece devo dire che... viva Rimini e viva la Romagna.

Spiaggia ordinta, pulita, accessoriata
Mare calmo, basso e protetto dalle barriere.
Gente simpatica, cibo fantastico e prezzi onesti.

Sarà che ero quasi sempre da solo con la Tatina, visto che eravamo lì ad accompagnare Mamma per un seminario, ma il poter uscire dal mio comodo campeggio, fare due passi e piazzarmi sotto il pratico ombrellone mentre la piccola selvaggia partiva per impossessarsi del castello della principessa guardata a vista da almeno due bagnini, è fantastico.

Ce la siamo spassata io e lei, e se qualcuno è passato da quelle parti intorno all'ora del tramonto, potrebbe aver visto nella spiaggia deserta due strane figure che si rotolavano nella sabbia e facevano capriole (più o meno riusscite)


E per questo settembre che incombe?

Niente da fare, l'anno bisognerebbe sempre farlo partire adesso, come a scuole.
E' la fine dell'estate che segna la fine di un ciclo, ed è sempre l'estate l'obiettivo che si tiene presente durante l'anno e al quale ci si prepara.

L'anno scorso questo era il momento di prepararsi al primo vero anno da genitori novelli, con una bimba non più neonata e che cominciava ad interagire.
Adesso forse è giunto il momento di guardare "oltre", e cercare di stabilizzare il tutto.








L'obiettivo è stato raggiunto: il figlio è arrivato ed è stato avviato a questa vita insieme a noi.


E adesso???