venerdì 9 febbraio 2018

Nostalgia Canaglia

Ieri mi sono preso una giornata di ferie insieme ad un gruppo ristretto di colleghi per andare a sciare.

Ormai sono 5 anni, dall'arrivo di figlia grande, che se riesco a fare un paio di sciate all'anno è un miracolo.
Avevo dimenticato il piacere di una giornata come si deve, e la compagnia di un gruppo di "sciatori tosti" ha reso la sessione davvero impegnativa dal punto di vista fisico. Ci abbiamo dato dentro in maniera veramente decisa, e l'aver ripreso gli sci lunghi dopo molti anni di tavola e snow-blade mi ha fatto ritrovare lo stile e la velocità intatti dai tempi delle gare studentesche.

Mentre salivamo a Bardonecchia in macchina, raccontavo al mio collega che i miei amati scarponi da sci mi fanno compagnia dal '96, da quando una mattina in quinta superiore tagliai da scuola per andare a Rivoli a comprarli.

Paura che si spacchino? Ma va! Sono perfetti, gli dico.

Risultato:



Per fortuna il primo scarpone ha ceduto durante l'ultima discesa, ad un passo dalla seggiovia che riportava alle macchine, e soprattutto dopo un leggero saltino a bassa velocità.
Mi si fosse rotto in fresca nel punto più alto, mi ci sarebbe voluta l'intera giornata per ritornare a valle a piedi. Mentre se fosse capitato in piena velocità, le conseguenze rischiavano di essere gravi.


Una bella giornata comunque, sulle mie piste preferite, nelle quali mi sento a casa e che conosco come le mie tasche.
Mi sono rivisto ragazzino poco più grande delle mie figlie, che prendevo con malcelata ansia il pulmino dopo la scuola, in mezzo a ragazzi più grandi tutti più bravi e più spigliati di me.
E poi studente universitario, quando grazie agli sconti potevo saltare le lezioni e trascorrermi le mattinate sugli sci con piste deserte e pace assoluta.

Ora è quasi giunto il momento di fare lo spettatore, e accompagnare le mie bimbe su quelle stesse montagne bianche.



martedì 6 febbraio 2018

Ottima chiusura. Ripartenza stentata.

Mi ero ripromesso di chiudere la settimana appena trascorsa con un crescendo di attività, almeno un 10km collinare venerdì ed un lungo in salita il sabato.

Venerdì mi sono limitato a 6 km in piano, per poter passare a casa a salutare moglie e figlia grande ammalate.
Venerdì sera cominciavo ad avvertire qualche sintomo di influenza, debolezza generale e fastidio alla gola. Ho preso un Oki e ho comunque preparato lo zaino per il giorno dopo, posticipando solo un po' la sveglia dalle 5 alle 6.

Sono partito adagio, con le gambe piuttosto molli e un bruciore nella parte alta della faringe. Più che una corsa ho fatto una camminata, arrivando sì a 1200 metri di dislivello, ma ben lontano dal mio obiettivo di raggiungere i 2000 metri del colle a cui conduceva il sentiero.
A circa un'ora dalla mia meta ho deciso di deviare per un sentiero che tornava a valle, facendo un anello un po' più largo.

Alla fine ho chiuso con 18 km in tre ore, quando dovrei mettercene poco più di due, ma almeno ho passato un po' di tempo sulle gambe e sofferto il giusto.

Inoltre sembra che l'uscita abbia scacciato ogni traccia di influenza, il che non è male.

Domenica sono riuscito a ritagliarmi un'altra oretta, con un bel giro "nervoso" di sali e scendi fatti con un buon ritmo su 10 km.

Risultato finale: 62 km e circa 1600 metri di dislivello. Ottima media da mantenere.


Questa settimana è iniziata invece con pioggia e nevischio, e non avevo davvero le energie per uscire al freddo in pausa pranzo. Ho preferito viziarmi con un bel pranzetto (seppur leggero) e un dolce con il caffè insieme ai miei colleghi.
Anche oggi il tempo era schifoso, ma non potevo di nuovo lasciarmi scoraggiare, quindi son uscito per 7,5 km con un un 1000 veloce a 4/km e poi una salita di 300 metri fatta con un ritmo costante. 
Ritorno a ritmo medio con progressione finale per chiudere in bellezza.


Parlando con il mio coach si è convenuto che questi lavori di ritmo sul terreno misto collinare sono la cosa ideale avendo poco meno di un'ora di tempo da dedicare all'uscita.
Ho poi i lavori di qualità del mercoledì, e devo mettere un medio in salita alternato ad un lungo nei week-end.
A tutto questo dovrei aggiungere un paio di giorni alla settimana in cui fare "ginnastica" su erba...

Vediamo domani di riuscirci in pausa pranzo.


giovedì 1 febbraio 2018

Ci risiamo...

Ufficialmente non sono ancora iscritto, ma mentalmente sì.

CRO TRAIL 2018

120 km di sofferenza assoluta, soprattutto per via del caldo di luglio.
Che io poi ne ho visti a malapena 30, ma mi sono bastati già.

Da quest'anno diventa biennale, quindi o centro l'obiettivo sta volta oppure dovrò aspettare il 2020.
Ufficialmente la mia preparazione parte oggi... con una giornata di riposo!

Ieri sera allenamento particolarmente duro: 400x3 - 5000 veloce - 400x3

Non ho forzato a fondo durante le prime tre ripetute veloci, ma lo stesso nei 5000 ho fatto fatica, chiudendo a 4'14"/km di media senza mai scendere sotto i 4 in nessun giro.
Mi sento lento, anche se questa dovrebbe essere l'ultima delle mie preoccupazioni per gli ultra-trail. Di certo non posso avere l'uovo e la gallina.

Comunque oggi ho preferito riposare e rilassarmi un po', soprattutto per non farmi prendere dalla smania e dall'ingordigia del chilometraggio senza badare alla qualità e soprattutto all'efficacia.

Domani prevedo un 10 km misto collinare a ritmo medio, e poi sabato mattina se riesco una bella salita di 1500 metri circa gran parte nella neve.

Sarebbe un ottima settimana se riesco a rispettare i progetti... salvo le figlie che hanno preso l'influenza, con punte di febbre oltre i 39°, e i primi sintomi avvertiti anche da Moglie.
Credevamo quasi di essercela scampata, ma galeotto è stato un compleanno sabato scorso pieno di gnometti tossicchianti e grondanti muco (una ha anche vomitato a spurzzo in mezzo al salotto della padrona di casa).

Son cazzi.

Per il resto, sono orgoglioso di aver cominciato un corso di frutticoltura e potatura!
Ieri sera la lezione in mezzo a signore e signori dai 60 in su (che dopo poco si è svolta praticamente solo in piemontese stretto) mi è piaciuta molto. Già ho recepito alcune dritte per cominciare a contenere i miei vecchi meli in montagna.




Ho inoltre fatto una pazzia, acquistando una nuova macchina fotografica.

Olympus OM-D EM-5 II

Ormai rimango affezionato al mondo mirrorless Olympus.
Spero mi dia lo slancio giusto per ripartire con qualche progetto fotografico (qualcosa in mente c'è già)




Il lavoro è sempre uno schifo, l'incompetenza regna sovrana e vedo poche possibilità di ripresa. 
Ma anche se questa ci fosse, non vedo alternative alla stagnazione e alla regressione delle mie conoscenze.
Lo so, dovrei comunque pensare a me stesso, documentarmi, aggiornarmi, studiare. Ma quando regna lo scazzo è difficile. Meglio pensare alle passioni extra lavorative.


Sono quasi pronto a cambiare vita dai, passerò il mio tempo tra un trail e l'altro in giro per il mondo, arrotondando facendo il fotografo e il giardiniere.