giovedì 22 dicembre 2016

Playlist Run

E' da qualche uscita che ho ripreso ad ascoltare musica mentre corro, dopo che per parecchio tempo avevo smesso addirittura di portarmi il cellulare dietro. Un po' perché nella bella stagione non ho posto dove metterlo (dovrei mettermi un marsupio ma mi dà noia), un po' perché nelle corse in pausa pranzo esco insieme al mio collega e quindi mi pare maleducato mettermi le cuffiette e ignorarlo.
Adesso che lui è zoppo e mi ha lasciato solo, e che fa freddo quindi indosso sempre il gilet con ampia tasca posteriore, ho ripreso questa abitudine.

Tutto queste per dire?

Che oggi ho rifinito la mia playlist di spotify "Run", che è quasi identica da due anni a questa parte rimanendo la mia scelta preferita mentre corro


  1. Come Out and Play - The Offspring
  2. American Idiot - Green day
  3. Epic (Live) - Faith No More
  4. From Out Of Nowhere (Live) - Faith No More
  5. Cochise - Audioslave
  6. Smell Like Teen Spirit - Nirvana
  7. Eve Flow - Pearl Jam
  8. Brain Of J. - Pearl Jam
  9. Out Of The Black - Royal Blood
  10. Smooth Sailing - Queens Of The Stone Age
  11. Days Are Forgotten - Kasabian
  12. Knights Of Cydonia (Live) - Muse
  13. Bullet With Butterfly Wings - The Smashing Pumpkins
  14. Reapers - Muse
  15. Thunderstruck - AC/DC
  16. Livin' On The Edge - Aerosmith
  17. Sweet Child O' Mine - Guns 'n' Roses
  18. Song 2 - Blur
(Si vede che sono vecchio, vero???)

Ho provato ad usare le varie playlist preconfezionate in base al ritmo della corsa, ma non c'è niente da fare, niente riesce a competere con "la mia".



Gli allenamenti comunque sembrano essere ripresi con un buon ritmo.
Ieri sera lavoro di squadra, 3000 secco + 5000 fatto 500 lento e 500 veloce.
Avevo le gambe di legno, non avendo fatto niente da sabato, ma alla fine ho fatto il 3000 a 3:48, sono contento. Un po' più scostante nei restanti 5000... vabbeh dai, un po' di pietà!

Oggi una bella uscita in pausa pranzo con un sole tiepido e piacevole, tanto da aver addirittura troppo caldo con la maglia lunga.
8000 netti con uno strappo in salita di 500 metri che mi ha dato una bella svegliata ai quadricipiti.
Concluso a 4:55 in totale, il che non è male per i miei giretti della pausa pranzo.

Adesso mi rimane un giorno di lavoro e poi due settimane di vacanza. La speranza è di riuscire a fare qualche bel lungo in montagna, magari superando i 30 km...

Speriamo che il bel tempo regga.



lunedì 19 dicembre 2016

Sulle piste da sci bisogna andarci... con gli sci!

E' stato un weekend lungo, faticoso, di quei weekend che ti si appiccicano addosso e te li trascini almeno fino a mercoledì.

Sabato tanta trepidazione per questo Vialatteatrail...
Molto bella la location, una Sauze d'Oulx allegra e addobbata a festa, con tante luci e tanta gente per le strade e nella piazza allestita per la partenza.
Mentre mi preparavo nella palestra del paese cercavo di capire come si erano equipaggiati gli altri... ramponcini? Bastoncini? Giacche a vento o piumini?
In effetti c'era di tutto, dall'omino Michelin a virtuoso delle calze fini e gilet leggero.
Io alla fine ho optato per un doppio strato di magliette termiche, gilet soft-shell e sopra k-way antivento leggero. Nello zaino piumino tecnico e pile. Per i piedi delle "catene" da neve, ma non messe alla partenza, visto che si prevede quasi un km di asfalto pulito.

Alla partenza c'è un bel clima, gente entusiasta e allegra che infonde energia.
Mi riprometto di partire calmo, e infatti il primo km trotterello con i miei bastoncini in mano senza spingere. Quando comincia la pista da sci mi rendo conto di aver fatto il primo errore! Il fondo è compatto, la salita subito importante, avrei dovuto mettere da subito le catene, invece fatico più del dovuto ad arrampicarmi solo con bastoncini e punta delle scarpe. Avrei dovuto fermarmi e metterle subito appunto, ma come sempre all'inizio, sembra che pochi secondi possano decretare il fallimento di un'intera gara e quindi insisto ad andare avanti.

La salita è di 1200 metri scarsi, tutta per piste da sci a volte davvero ripide e scivolose.
Me la cavo comunque, non soffro particolarmente e arrivo al GPM del trail corto con un tempo di 1h20' circa, però io devo proseguire ancora per un bel pezzo, e la cima del monte Fraiteve la raggiungo in 1H45' in maniera ancora abbastanza briosa.

Piccola concessione al ristoro, poi ci si tuffa verso Sestriere, e subito capisco che non posso più andare avanti senza catene. Perdo qualche minuto per fissarle al meglio, poi mi fiondo senza cognizione giù per la pista...

E' dannatamente divertente, bisogna ammetterlo!

Se si riesce a far correre le gambe senza paura si scende come dei pazzi divertendosi non poco.
Scendo 700 metri in poco più di 20 minuti , raggiungendo il punto di controllo con un buon quarto d'ora di margine sul cancello delle 2h30' (cancello che non credo si stato applicato, visto che io sono più o meno a metà classifica, e dopo di me ci saranno ancora un centinaio di concorrenti).
Da qui parte la seconda salita, "solo" 6 km e 400 metri di dislivello, da fare su una strada carrozzabile chiusa per la neve.
Sembrerebbe facile, ma ben presto mi rendo conto che la discesa appena fatta mi ha cotto per bene le gambe, che il fondo instabile mi rende faticoso ogni passo e che la pendenza leggere non aiuta ma rende la salita interminabile e soprattutto non mi permette di salire di ritmo e scaldarmi.
Comincio a raffreddarmi, e se provo ad accelerare sento le forse abbandonarmi...

Per lunghi momenti mi sento assalire da crisi di panico, comincio a pensare di chiamare aiuto, di abbandonare prima di stare male e bloccarmi nella neve.
Sono paure irrazionali, in realtà non sono così stanco e non ho così freddo, però il panico e l'ansia sono dietro l'angolo, e lo stupore di queste sensazioni mai provate prima (una cosa simile l'ho provata solo in passaggi particolarmente esposti e pericolosi in montagna) mi spiazza.
Decidi di calmarmi, fermandomi per mettermi addosso il piumino e mangiare un po' di frutta secca. Riparto con calma e piano piano supero la crisi, arrivando all'agognato Col Basset col tempo di  3h45, davvero tanto.
E purtroppo non è finita, la discesa di rivela veramente dura, ormai non ho più forza nelle gambe e lo stomaco mi si rivolta ad ogni passo. Scendere i 900 metri che mi separano dall'arrivo mi costa altri 50 minuti di sofferenza, perché il brutto delle piste da sci è che o corri o stai fermo, non è contemplata la discesa tranquilla come nei sentieri dei trail normali.

4h 35 ' finale, 122° su 204 partecipanti.

Blanda prestazione, avrei dovuto avvicinarmi di più alle quattro ore, era nelle mie possibilità.
Ma soprattutto non dovevo soffrire così tanto, se voglio affrontare competizioni ben più lunghe dovrei riuscire ad avere più sopportazione fisica.
Ero piuttosto deluso e demotivato, lo ammetto... che senso ha partecipare con questi risultati? E senza mai ottenere dei significativi miglioramenti?
Solo oggi, analizzando il percorso rispetto ad altri concorrenti (Vedi che Strava serve a qualcosa!), ho visto che nella prima metà ho fatto una buona gara, che il potenziale nelle gambe in fondo c'era. Poi molti sono crollati sulla seconda salita, e tanti in modo decisamente più eclatante.
E' stata una gara a sé, difficile soprattutto per la neve e per il freddo, non paragonabile a trail normali.
E in fondo è stato un ottimo allenamento, visto che il punto più critico che dovrò affrontare è proprio quello delle crisi durante la gara, e non di certo il buon ritmo o la prestazione sul tempo.

La voglia di lavorare sta tornado... ma tra qualche giorno eh, che adesso vorrei godermi un po' di riposo e di caldo, lontano dalle strade se possibile.









mercoledì 14 dicembre 2016

Sulle tracce degli dei

Più o meno un anno e mezzo fa, una giovane archeologa di un paese limitrofo mi contattò per propormi un progetto.
Voleva realizzare una mostra fotografica che desse supporto e base di partenza per le sue visite guidate a tema storico. Il soggetto era l'architettura medievale all'interno del moderno tessuto urbano.

Non si poteva di certo permettere un fotografo professionista, il budget era di poche centinaia di euro, quindi un amatore era l'ideale, e amici in comune le hanno suggerito di rivolgersi a me.

E' stata una bella sfida: in un paio di mesi mettere in piedi da zero una mostra fotografica con soggetto chiuso, trovando il modo di valorizzare e personalizzare scorci piuttosto anonimi e poco interessanti.
Posso dire che sia stato un discreto successo. La gente del paese è rimasta colpita da molte immagini, spesso non riconoscendo angoli e scorci da cui passavano tutti i giorni senza apprezzarne la bellezza.

Quest'anno abbiamo deciso di proseguire la collaborazione, addentrandoci in un tema molto più difficile: le tracce di culti pre-cristiani (celtico-liguri) nella nostra zona.
Ero un po' spaventato, quali cavolo sono queste tracce?
Due pietre sommerse da muschi ed edere? 
E che foto posso fare?

Poi la mia amica mi ha condotto sul luogo della (si spera) prima tappa del nostro percorso (QUI  un link che parla di questo sito.). Un luogo a due passi da casa nostra ma che io incredibilmente non conoscevo.
Si tratta dei resti di un cromlech e di una strada sacra che si sviluppa in una radura che degrada verso una delle cime più sacre della nostra valle e forse del nostro paese, da mille anni ormai dominio incontrastato e simbolo di Cristianità, ma un tempo sicuramente già venerata dai culti delle Madre Terra.
Vabbeh, io ne capisco poco, ma quando sono arrivato sul luogo mi sono emozionato, devo ammetterlo.

Come ricreare questo stupore e questa emozione?

Tanta post-produzione, tentativi su tentativi per trovare il modo di far emergere queste pietre, far capire alle persone che questo è un luogo particolare, interessante e magico.
E sembra proprio che il pubblico abbia apprezzato, a giudicare dai commenti e dai tanti complimenti ricevuti durante i due giorni della mostra.













Ora sarebbe bello sviluppare il discorso, altri siti e collegamenti vari, magari con mostre itineranti nei vari paesi della zona e addirittura una pubblicazione finale.
Magari con qualche introito! 

lunedì 12 dicembre 2016

Un lungo weekend di corsa pura

Fin qui tutto bene...
Un anno fa la mia vita di runner veniva stoppata da un'improvvisa borsite/sindrome bendelletta, che mi avrebbe tenuto fermo fin quasi alla primavera. 
Le prime fitte mi colpirono proprio nella gara dei Babbi Natale che ho ricorso sabato sera, per poi fermarmi definitivamente in una competizione simile la settimana successiva.

Quest'anno invece è andata molto meglio, ottimo tempo e ottimo piazzamento, ma soprattutto ottime impressioni dal mio corpo, in particolare nei cambi di ritmo dopo le infide salite.
E dire che sono arrivato alla gara con le gambe molto stanche:
-Mercoledì ripetute 10x400
-Giovedi lungo in salita su asfalto 17km 1100 D+,
-Venerdì camminata in salita con Moglie
-Sabato mattina ancora montagna con Figlia Grande nello zaino (e quindi una ventina di chili tra tutto c'erano).

Ottimo, imparare a dare il massimo in condizioni di affaticamento generale è il mio obiettivo.
Per non farmi mancare niente poi, domenica mattina giro di prova con la squadra, per provare nuovo percorso 2017 del nostro trail, 10 km e 750m D+ fatti con relativa tranquillità ma pur sempre impegnativi.




Adesso? Settimana di scarico?
Oppure provare a tenere il carico di lavoro più alto, non puntando alla performance nella gara di sabato ma rimanendo focalizzato ad un lavoro di avvicinamento al Cro-Trail di luglio?

Una cosa è certa... comincio ad essere un po' stanchino!



Le cose a casa poi non aiutano.
La nanna di Figlia Piccola continua a crearci qualche problema. Nella prima parte della notte cerco di farla riaddormentare io, il che vuol dire subire un risveglio ogni ora in media fino alle tre di notte, momento nel quale crollo e la passa alla mamma e alla tetta per il resto della nottata.
Ammetto che sta cominciando a diventare un peso, ho quasi l'ansia quando la sera si avvicina.  Mi pesa il non poter avere un momento di completa tranquillità per guardarmi un film o pensare alle mie cose, e fatico tantissimo ad alzarmi di corsa per prendere la piccola urlante primi che svegli tutti.
E' poi davvero frustrante faticare 10/15 minuti per farla riaddormentare, e poi appena la rimetto nel lettino si sveglia di colpo indemoniata come non mai.

Questa notte per un attimo ammetto di averla odiata, alzandola dal letto anche un po' rudemente.
Poi questa mattina si è svegliata allegra e simpatica come non mai, facendomi le smorfie da furbetta e i vari "bubusette", così dopo un secondo l'amavo di nuovo come non mai scordandomi di tutte le sofferenze.

Per quanto tempo ancora la loro camera e i loro letti da "bimbe grandi" rimarranno vuoti???










martedì 6 dicembre 2016

The Day After

Eccoci qui, abbiamo superato questo maledettissimo giorno del referendum.
Ho aspettato un giorno, guardingo e circospetto, per essere sicuro che non accadesse niente di strano, che un'orda grillina non sbucasse da dietro l'angolo sgozzando tutti i renziani del paese, che la Merkel non facesse calare i suoi carri armati oltre il Brennero per attuare un'appendicectomia a questa propaggine d'Europa sempre più agonizzante.


Ho votato si.
Nonostante la mia tessere ANPI, l'amore per le rivoluzioni e l'appartenenza ad una terra di antagonisti.
In realtà, si sa, sono uno che crede nel sistema, nella politica, nella Repubblica Italiana e nell'Unione Europea.

Nonostante tutto credo nel PD, nelle sue possibilità, nei suoi quarantenni e trentenni che cercano di costruire una nuova classe politica democratica e socialista.
Ci credo perché so che è difficile, che l'arte del compromesso è fondamentale, che i risultati si raggiungono un passo per volta, una caduta dopo l'altra, come nella corsa.
E come nella corsa non ci si improvvisa maratoneti, si lavora anni, si impara dai Top, si fa gavetta e si lavora con umiltà a testa bassa.

Non esiste il teletrasporto per un mondo migliore. Non siamo in Star Trek.

Ho deciso, soffrendo fino all'ultimo, perché mi sentivo di stare dalla parte di un ragazzo poco più grande di me che è riuscito a sfidare gente come D'Alema e Berlusconi, dando la speranza a quelli della nostra età di poter smettere di essere ragazzini, in politica come nel lavoro, di poter finalmente prendere per mano il nostro paese e far valere le nostre idee e le nostre competenze.
Sentivo di stare dalla parte di una giovane donna come la Boschi, attaccata da subito quasi solo per il suo essere giovane e bella. 

Ho visto in questo SI la riscossa della mia generazione, di chi è soffocato dall'indolenza degli ultra sessantenni che non vogliono lasciare spazio, che hanno goduto del periodo d'oro di questo paese e non vogliono smettere di godere di quella rendita.

E poi non ho visto motivazioni così valide nel fronte del NO.
Percepivo tanta paura, insicurezza, rancore, ignoranza, voglia di arroccarsi su vecchie linee nostalgiche.
Critiche alla faccia antipatica del premier, alle belle gambe della ministra, ai modi sbagliati, ai metodi non perfetti con cui la riforma è stata scritta, ma poi in fondo sui reali contenuti ben poche osservazioni oggettive.

Ma più di tutto, non mi andava di festeggiare insieme a razzisti, secessionisti, omofobi, fascisti.
Ieri loro cantavano vittoria, io in fondo stava bene dall'altra parte.



L'unica cosa positiva di questo voto, è che ho raggiunto il mio seggio di montagna di corsa, facendo un bell'allenamento in salita tra mulattiere, scale di una condotta idrica e asfalto con un ritmo di 7 min/km. Molto buono per me.
Ieri e oggi ho proseguito con misto piano e mulattiere, oggi in particolare ho fatto un giro con salita molto ripida, da farsi con mani e piedi addirittura, e le gambe adesso le sento piuttosto cotte.
Il programma è un allenamento con ripetute domani su asfalto, poi lungo in montagna giovedì mattina, magari riuscendo a toccare i 2000 m di dislivello.
Sabato garetta sociale di Natale da cui non pretenderò molto con i suoi 5 km per le strade del paese, quindi scarico e riposo fino al sabato successivo e al trail della Via Lattea, sperando di riuscire a riscattare l'ultima deludente prestazione.



D'altronde, sono nel mio elemento... no?








venerdì 2 dicembre 2016

Degenerazioni

Sono passati esattamente quindici giorni da quando ci siamo ripromessi di limitare l'allattamento serale/notturna di Figlia Piccola, dando a me il compito di addormentare e riaddormentarla almeno nella prima parte della notte.

Il risultato, a quanto sembra, è aver prodotto due bimbe isteriche, una mamma sull'orlo di una crisi di nervi (ma anche un po' più in là dell'orlo) e un padre capro espiatorio origine a fautore di ogni male, temuto dalle figlie e odiato dalla moglie.

Giustamente, come in tutti i nuclei della nuova società matriarcale ormai prossima alla sua nuova alba, la colpa è sempre del padre.


Non è bastato aver rinunciato (volentieri) ad un serata fuori casa per un impegno sportivo, aver intrattenuto per tutto il pre-cena e per buona parte del dopo-cena le bimbe.
E' colpa sua se queste danno di matto con crisi di mammite acuta e incontrollabile, facendo a gara tra di loro per chi urla più forte.
E' colpa sua perché cerca di porre rimedio temporaneo concedendo alla grande un momento in più sul divano ascoltando musiche per bambini dal cellulare abbracciata al padre, rinunciando a far ritirare i giochi sparsi sul tappeto per evitare un ulteriore scontro.


Che palle.
Perché questa maniacale attaccatura alla madre?
Io credo che sentano il momento di stanchezza, fragilità e nervosismo, così come accadeva i primi giorni di vacanza, ma diventa veramente dura uscire dal loop.




giovedì 1 dicembre 2016

Allons à la CRO!

Il dado è tratto, oggi aprivano le iscrizioni al CRO TRAIL, e senza pensarci un attimo mi sono iscritto e ho pagato.

117 km
6800 m D+
7800 m D-

Quattro km in più del mio massimo come lunghezza, ma il triplo di dislivello!
Inoltre la seconda metà della gara sarà svolta sotto il sole di luglio, nella parte più calda e vicina al mare, e la cosa che mi preoccupa di più è proprio patire il caldo e la sete in queste montagne infide e difficili.

E niente, non mi resta che macinare salita su salita!






Ieri sera invece mi sono dato alla velocità, con un scala 200-400-600-800-1000 e poi ritorno a 200, intervallati da un minuto (calcolato dai primi! Quindi per me sempre di meno) di recupero.
Ho retto abbastanza dietro il gruppo TOP, girando sull'ordine dei 3'30" al km, ma i secondi 600 sono quasi scoppiato, recuperando poi nei 400 e facendo i 200 finali al livello dei primi.
Sembra che le mie doti di velocità siano medio alte, riesco facilmente a recuperare e utilizzare al meglio il massimo dell'energia sufficiente a fare 2/300 metri al livello dei più forti della mia squadra, poi di colpo mi si sgonfiano i muscoli e crollo. Ovvio che sono molto indietro sui lavori di ritmo e continuità, non posso competere con i miei compagni più esperti.

Oggi mi sono pentito di aver fatto riposo, la giornata era limpida e fresca, ideale per un giretto di defaticamento, e domani avrei potuto tornare a spingere di più con un misto collinare.

Pazienza, l'ottimo pranzo ne valeva la pena :P