mercoledì 8 marzo 2017

Liguria, terra di conquista

Il meteo non ci è stato propizio in questo weekend: freddo, pioggia, neve a bassa quota, tutto il necessario per evitare una gita al mare.
Abbiamo rimandato la partenza a sabato mattina, sotto una pioggia martellante nella speranza di vedere uscire il sole in prossimità dell'appennino ligure.
In effetti qualche raggio è spuntato, ma arrivate a Finale c'erano ancora grossi nuvoloni e un vento gelido che spazzava la costa.

Ormai siamo pratici del posto, so dove parcheggiare il camper per essere vicino alle mura di Finalborgo, da dove domani partirà il trail del Marchesato.
Trovo subito due mie compagne di squadra, e insieme andiamo al controllo materiale gara e ritiro pettorale.

Due passi per le viuzze, un gelato in cremeria, e l'intero gruppo si raduna per una cena deliziosa in un piccolo bed & breakfast in un paesino poco più a monte.
In teoria dovremmo stare a dieta in previsione della gara, ma io non mi sono fatto mancare niente, tutto troppo buono, compresi due bicchieri di vino bianco locale.

La mattina dopo però ho fatto il bravo: sveglia alle sei, pasta in bianco cercando di non svegliare le ragazze che dormivano, e quindi via nel freddo del mattino verso la partenza.

Il difetto di questa manifestazione è forse il voler sfruttare troppo uno dei suoi punti di forza: la bellezza del borgo medievale da cui si parte.
Il gonfiabile è installato nella piccola piazza della chiesa, e la prima parte del tracciato si snoda per le viuzze strette e con svolte ad angolo retto.

Io mi tengo indietro, con la previsione di partire con calma, ma alla fine mi ritrovo imbottigliato per un bel tratto.
La cosa peggiora quando si arriva alla collina fuori dal paese, con passaggi su scalette e arrampicate con corde, qui si forma un vero e proprio ingorgo che ci rallenterà non poco.

Tutti i primi 5 km rimango frenato o imbottigliato nei sentieri stretti e molto tecnici, forse non è un male, mi obbliga a non strafare soprattutto nelle discese che invogliano a lanciarsi.
Tra il 5° e il 20° prendo un buon ritmo nei continui saliscendi, guadagnando sempre posizioni.
L'alimentazione procede bene ad intervalli regolari di mezz'ora come provato in allenamento, ma forse al 23° compio un errore bevendo troppa bibita al latte che mi appesantisce un po'.
La salita che sto affrontando è ripida, e arrivato in cima mi sento stanco e con un senso di nausea incipiente.
Rallento più per la paura di star male che altro, puntando al punto acqua del 24° km in cima al quinto dei sei "denti" , tutti alti da 300 a 350 metri, di cui è formata la gara.
La fontana in realtà risulterà essere al 25° km, ma l'acqua fresca metterà fine ad una crisi già in fase di rientro.

La discesa continua ma graduale al ristoro del 30° km scorrre tranquilla. Due bicchieri di Coca e poi via lungo la salita dell'ultimo dente (in realtà doppio) affrontata con buon passo e superando un paio di corridori. 

Credo di essere al buono, e il saliscendi di 150 metri che mi aspetta lo faccio a tutta, incalzato da una donna che tallona da vicino.
La discesa invece si fa sentire, e al momento di risalire verso l'ultima cima sono costretto a rallentare al limite delle forze, buttando giù mezza gelatina di frutta per ricarburare un po'.

Gli ultimi 4/5 km in discesa si fanno sentire nelle gambe doloranti, e il traguardo sembra non arrivare mai... come posso pensare di affrontare gare più lunghe?

Al traguardo tutti i miei compagni e le nostre famiglie mi attendono, loro hanno fatto la corsa da 16 km, e solo io e un altro (che arriverà ben dopo di me) ci siamo cimentati nella lunga.

Chiudo con il tempo di 5 ore e 44 minuti. 84° su 234 partecipanti.

Avevo preventivato un tempo di poco superiore alle 5 ore, ma le code e il terreno particolarmente difficile hanno fatto dilatare i tempi.
Il ritmo è stato buono comunque, anche se mi preoccupano le crisi avute, dovrei riuscire a mantenere un ritmo del genere su queste distanze senza particolari problemi di affaticamento.


Ma avrò modo di rifarmi a breve... 2 Aprile, Loano, 63 km della MAREMONTANA



E l'esperimento trasferta con famiglia?

Andato piuttosto bene...
Conoscere il posto ci ha permesso di evitare scleri per il parcheggio camper e i vari spostamenti di moglie e bimbe senza di me.
La presenza di altri bimbi dei miei compagni di squadra ha reso tutto più piacevole, soprattutto l'attesa del mio arrivo.
Certo, avessimo avuto bel tempo il sabato ci saremmo potuti godere di più il mare. Alla fine abbiamo fatto un giro in spiaggia dopo la gara, con merenda a base di toast e gelato e spettacolo del tramonto sulla spiaggia.
Siamo tornati tutti contenti e rilassati, e ho visto le bimbe molto coinvolte dall'esperienza. 
Speriamo di migliorare ancora con la prossima trasferta a Loano.






2 commenti:

Cristina ha detto...

Che foto meravigliose!!! Sono contenta che vi siate goduti questa trasferta, e anche la corsa deve essere stata una o spettacolo!

spiritodeimonti ha detto...

Veramente uno spettacolo, si. Si attraversano dei posti magici, ed infatti ho in programma di tornare e portare le bimbe a passeggiare su quei sentieri :)